giovedì 10 settembre 2009

il caso di una paziente............MORENI'


Presentero' un caso di una paziente paraguayana per dimostrare che anche la malattia e' un artefatto culturale comprensibile solo nella cultura di riferimento.
La signora Moreni' ,anni 30,ha 6 figli ;vive sola...il marito li ha abbandonati 4 anni fa.
Arriva al Centro de Salud accusando dolori al petto dicendo:"il mio cuore si lamenta ,mi produce dolore,il mio cuore e' stanco,si fermera'.Lei e' indios e parla solo guaranied e' completamente analfabeta.Non si esprime parlando di se' stessa ,non utilizza alcuna forma autoreferenziale come "io penso ,io sento, io dico".Non parla del marito che li ha abbandonati,anche perche' in Paraguay e' normale l'abbandono della famiglia da parte del maschio e le donne non rivendicano nulla .....sembra il fatto, ormai socialmente accettato.Racconta che il curandero le ha dato un amuleto il "paye'"come difesa dallo spirito,e una yerba del bosque per aiutarla nei dolori; il dolore e' diminuito ma persiste percio' si e' decisa di rivolgersi al medico.Dopo alcune indagini diagnostiche, il dottore le dice che gli esami sono perfetti :"è solo ansia".La paziente non capisce cosa sia e chiede dove si trova.La dimensione psicologica e affettiva hanno categorie simboliche differenti.Infatti l'ansia non e' per lei identificabile come stato interiore ma come malattia localizzata nel corpo dovuta a cause che coinvolgono simboli di una intera comunita'.Accetta la medicina data dal dottore non come aiuto all'ansia ,ma come farmaco chimico occidentale che possa eliminare la sua malattia che chiama susto(spavento)...."il mio cuore e' malato per colpa del susto...........il remedio del dottore me lo allontanerà".

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