lunedì 14 settembre 2009

un paziente di nome Andres.....................

PARTE SECONDA: Dopo circa un mese, viene nuovamente ricoverato dal figlio, il quale mi racconta che all'inizio Andres ha seguito le direttive del medico (soprattutto per quanto riguarda l'assunzione del farmaco), ma sentendosi bene, ha continuato la vita come prima; poi il paziente mi dice: “Ho capito che il mio pancreas è davvero malato: non è guarito e forse non guarirà mai”. Si nota l'accettazione del concetto di “malattia cronica”, cioè malattia con cui dovrà imparare a convivere. Infatti, attraverso le sue categorie, la malattia o è guaribile o è mortale. Egli continua nel racconto, dicendo: “Ero andato dal curandero perchè non urinavo più: mi ha dato un remedio naturale, la “cola de cavallo”, che aveva fatto effetto. Poi ho sentito che il mio cuore batteva forte ed il curandero mi ha dato un altro remedio. Infine, continuavo a sudare ed il curandero mi ha dato un terzo remedio refrescante”.Nell'analisi riflessiva, Andres giunge a concludere che tutti i rimedi funzionavano, però il problema rimaneva: “Era come se, in un campo infestato da formiche, mi preoccupassi che la frutta maturasse bene, senza preoccuparmi però delle formiche”. Per aiutarlo, ho trasformato il contenuto del foglietto informativo del Ministerio, de Salud Publica, in una storia, creando un personaggio paraguaiano, di nome “Yiyo”: ne descrivevo una giornata tipo, fatta di lavoro, svago, pranzo e cena con la famiglia; tracciandone la dieta tipo, l'ora della pastiglia, la siesta del “mate”, e i momenti in cui raccontava alla famiglia il suo percorso curativo, come testimonianza.Il mio scopo era che l'adesione alle cure risultasse un processo non individuale ma collettivo, attribuendo alla cura una valenza simbolica per tutta la comunità, Andres inizia a mostrare maggiore interesse a curarsi. Infatti, nei giorni successivi mi dice: “Sai che la mia famiglia mi ha fatto molte domande? Sai che sono riuscito a comportarmi come Yiyo? Ma Yiyo esiste davvero?”.L'esperienza del paziente, diventa condivisibile con un intero gruppo: pertanto acquista valore. Il soggetto, infatti, è il riflesso di un'identità insita nel gruppo; quindi, tutto ciò che è nuovo, deve trovare posto all'interno di questo sistema. Anche Yiyo, personaggio immaginario, attraverso la narrazione, diventa reale ed un esempio da seguire. Nel tempo, Andres diventa esperto della malattia: a volte, scherzando, si fa chiamare“señor diabetis”; ciò che è stato di fondamentale importanza è però l'aver reso la sua esperienza inseribile nei valori storico-sociali e culturali del gruppo. Infatti, alcuni componenti della comunità, attraverso il testimonio di Andres, hanno avuto la forza di presentarsi al Centro Medico.Non sono riuscita a chiarire con il paziente le cause della malattia, in quanto la sua forma di vedere il mondo si riduce ad una semplice comprensione dell'evento, senza interrogarsi rispetto alla causa dello stesso. Tale modo di pensare (causa=effetto) è tipico solamente dei paesi occidentali. Neppure il concetto che un alimento causi effetti negativi, è accettabile: ciò che viene compreso è che l'organo malato non può più ricevere determinate sostanze; pertanto il problema risulta essere l'organo e non il cibo. Il fatto di aver collocato Andres protagonista della sua malattia e gestore diretto della sua cura, anche se all'inizio ha trovato molte resistenze, ha dato il via ad un processo, che porterà il paziente stesso ad una ricerca di molteplici ed ulteriori risposte.

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