domenica 13 settembre 2009

la mia esperienza in Paraguay(seconda parte)


Dopo un breve periodo osservativo, mi è stata assegnata una stanza dove accoglievo i pazienti, che raccontavano come procedere la terapia, come si sentivano fisicamente, quali erano i loro dubbi e le loro paure. La maggior parte dei pazienti che frequentano la clinica sono affetti da malattie croniche (quali il diabete, l'ipertenzione, l'arteriosclerosi) e patologie degenerative(quali le demenze e le neoplasie all'utero, all'intestino); infine per la malattia acuta, la clinica offre il trasporto all'ospedale, affiancando al paziente un infermiere e contribuendo a pagare le cure mediche (in Paraguay ogni attenzione medica è a pagamento).

Avendo vissuto presso la comunità per 7 anni, molti pazienti già mi conoscevano; pertanto, superata la timidezza iniziale, facilmente riuscivo ad instaurare una relazione.

Mentre descrivevano il loro vissuto, vedevo che temevano un mio giudizio da occidentale oppure - peggio - una mia critica che potesse sradicare con violenza le loro certezze. Mostrandomi invece interessata e desiderosa di imparare cose nuove, che potessero arricchire il mio studio, i pazienti si aprivano con fiducia.

In primo luogo ho notato che il medico è percepito come una figura infallibile, anzi, il depositario di tutta la conoscenza e pertanto deve avere una risposta per qualsiasi problema. Se è un bravo medico, la cura prescritta deve soluzionare il problema rapidamente. Una cura prolungata troppo nel tempo risulta essere inefficace perchè il paziente perde la fiducia sia della terapia prescritta sia della competenza del medico (perchè non ha ancora accettato, nel suo immaginario, che ci siano malattie non guaribili e che non hanno una morte immediata).

Durante il colloquio con il medico, il paziente non domanda nulla perchè ritiene di non sapere nulla, neppure sul dolore che avverte egli stesso. Il suo racconto a volte è confuso; pertanto è difficile comprendere il suo reale problema. Il "remedio giuggio" - o farmaco naturale - è usato sempre anche in associazione alla terapia e a volte si teme questa combinazione; pertanto il naturopata ed il medico lavorano assieme per correggere delle associazioni chimiche, che sarebbero dannose.

Il farmaco chimico è associato al medico occidentale ed è considerato magico, perchè ha il potere di risolvere subito igni problema. Infatti il paziente crede che, assunta la terapia prescritta in modo adeguato, si arriverà per magia alla sanità completa. Non avvertendo pià dolori acuto, il paziente crede di essere guarito; pertanto, terminato il farmaco, non ritorna dal medico nè per una visita di controllo nè per continuare la cura farmacologica.

Ricomparsi i dolori o i vari sintomi, il paziente non capisce perchè deve ricominciare l'assunzione della terapia o meglio perchè il problema è riapparso. Per comprendere meglio il sentire di ogni paziente, ho ascoltato anche come segni e sintomi patologici siano associati ad altri quadri clinici. L'ansia, per esempio, non viene percepita come stato emotivo associato ad un particolare evento, ma come segno di un grave scompenso cardiaco. Pertanto il paziente è convinto di morire: si dispera, nulla lo conforta; somministrato un calmante, tutto passa, ma il paziente è convinto di aver assunto un farmaco per il suo "cuore impazzito". Ogni malattia è originata da un cambio improvviso della temperatura corporea. Ad esempio:

- i piedi caldi o sudati, perderanno la sensibilità o la forza se immersi in acqua fredda;

- il corpo accaldato, se raffreddato velocemente, subirà uno stress chiamato frialdad, che causerà dolori fortissimi. L'unica soluzione è somministrare un rimedio caldo (es. frizionando la parte con alcool), coprendo poi con giornali

- l'epatite A è conosciuta come PYARURU definita "infermità dello stomaco", causata da una febbre interna; il paziente deve bere rimedi "rinfrescanti": se non adeguatamente curato avrà laTIRIZIA (occhi gialli, pelle gialla); la cura prescritta è un succo di formiche rosse essiccate

- la PAMADURA è un dolore alle ossa delle mani quando (calde) vengono immerse in acqua (fredda); il braccio si indurisce ed il paziente lamenta dolori insopportabili; se non curato con applicazioni calde di alcool, l'arto perderà la forza, le mani tremeranno e la "pamadura" si trasformerà in REUMA, che non avrà più soluzione. L'unica terapia, in questo caso, è l'applicazione di urina di una persona che abbia metà degli anni del paziente

- l'OHEO è un dolore fortissimo che colpisce il cranio di un neonato, deformandolo; la causa è associato all'influsso negativo di una persona che ha visto il bimbo e che lo ha contaminato con la sua malvagità. Si utilizza olio caldo per lenire il dolore, ma il neonato avrà la testa sproporzionata rispetto al corpo

- il PYAKYA è causato da un abuso di cibo e provoca macchie sul viso.

Le malattie neoplastiche sono causate dalla "frialdad" (l'esposizione di una parte calda del corpo al freddo) non curata o da un forte colpo ricevuto e non trattato.

Riguardo alla dieta alimentare, è difficile modificarla. Vengono considerati alimenti fondamentali la carne, il grasso, la polenta, la farina fritta e sono assunti diariamente perchè considerati gli unici che forniscono energia per sostenere i lavori pesanti.

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